Ti è mai capitato di incappare in una situazione poco piacevole?
Come ne sei uscita/o?
E che consigli ti senti di dare a chi legge?
Arcanhus: Questa volta non ho nessun contributo da dare alla tavola rotonda.
Non mi sono mai capitate situazioni spiacevoli in questo ambiente , non ho avuto molte relazioni e soprattutto nessuna di queste è iniziata senza un adeguato periodo di osservazione, riflessione e conoscenza rinunciando spesso anche a cogliere quelle che possono essere le occasioni al volo che poi magari si rivelano spiacevoli, il che mi ha portato a fare ristrette selezioni delle persone con cui relazionarmi.
Per le malegrazie se intese come modo sgradevole di porsi durante una conversazione o in un confronto…di quelle ne ho avute tante, non le considero esperienze ma semplicemente un qualcosa da lasciare alle mie spalle come un vuoto a perdere.
Il consiglio che posso dare è quello di dialogare molto con la controparte che desta il nostro interesse di cercare di capire se davvero c’è affinità e se rispecchia ciò che ci può davvero completare, senza buttarsi a capofitto alla prima occasione che si presenta davanti a noi.
Chip1978: Allora al mio annuncio mi ha risposto un tizio, che mi ha chiesto che se trovo la Padrona se le posso chiedere se ha un’amica Padrona…
Danieleschiavetto: È accaduto che, ad una prima sessione con una Mistress, dopo avermi denudato e prima di permettermi di leccarLe i Piedi, Lei esigesse che io accettassi di essere chiuso a chiave dentro un gabbiotto buio, per un tempo non preventivamente determinato. Pur non soffrendo di claustrofobia, da parte mia non mi sentivo ancora pronto ad una simile situazione, che forse richiede una fiducia e una confidenza che scaturiscono da una costante e assidua frequentazione. Implorando la Padrona, prostrato sul pavimento, faccia a terra con braccia e gambe divaricate, ho ottenuto la generosa concessione do barattare quella punizione con venti colpi di frusta.
Ery 2.0: Dieci anni fa, quando sono approdata in questo mondo, ero candida ed inesperta ma soprattutto molto, molto entusiasta. Adesso, con il senno di poi, riesco a descrivere quella bizzarra sensazione come “il banchetto di Tantalo”: ovunque mi girassi a guardare c’era ogni ben di Dio, a mia disposizione, bastava solo che allungassi la mano; e tuttavia c’era, appesa sopra la mia testa e tenuta solo da un capello, una spada affilata. Che non avevo ancora visto.
Conobbi quasi subito un tizio, che si diceva esperto – beh, io ero più verde dell’erba, quindi in un certo senso era davvero più esperto di me. Lui cercava una schiava, io all’epoca pensavo di cercare un padrone (la minuscola è voluta), e la piccola Ery (che all’epoca si chiamava in un altro modo) finì nelle grinfie del tizio. Il quale all’inizio sembrava una persona per bene, ma nel giro di pochissimo tempo cominciò una sinistra manovra di accerchiamento: “cancella tutti gli amici che avevi prima di me” (nel sito dove lo conobbi c’era questa cosa delle amicizie, come qui). “Non entrare nella chat se non ci sono anche io.” “Non fare questo se non ci sono anche io, non fare quello se non ci sono anche io.” “Non rispondere ai messaggi che ti mandano. Non parlare con le donne della chat.” E la piccola sciocca Ery ubbidiva.
Nel frattempo però leggevo: mi ero procurata un po’ di testi “tecnici”, diciamo, di matrice americana: Jay Wiseman, Race Bannion. E cominciavo a intravvedere delle crepe nella “expertise” del tizio. Ogni tanto gli chiedevo come mai lui diceva A mentre lì c’era scritto B. All’inizio farfugliava qualcosa, diceva che quelli erano americani e che in Italia le consuetudini erano diverse, mi condiva via. Poi le mie domande diventavano più specifiche, e le sue risposte più sfuggenti.
Ad un certo punto cominciò a tirare fuori pretese assurde, che io avevo escluso, nella “contrattazione iniziale” (tra virgolette, perché nemmeno avevo idea di averla fatta, una contrattazione; avevo semplicemente detto che una serie di cose proprio non riuscivo a farmele andare giù, e lui lì per lì aveva bofonchiato qualcosa di indistinto, che io avevo preso per un “va bene” ma evidentemente mi ero sbagliata) e che a maggior ragione ora, dopo essermi informata un po’ meglio, ribadivo di non voler vedere manco per sbaglio. Così lui cambiò atteggiamento, cominciò a inventare cose (probabilmente voleva provare un po’ di “mind-fucking” a modo suo), sfruttando la mia crescente confusione per intrappolarmi in ricattucci morali. Riuscì per mia fortuna solo a spaventarmi sempre di più: era riuscito infatti ad isolarmi, non avevo altri contatti se non lui su quel sito e all’epoca non ne conoscevo altri. Mi sentivo in trappola. Ma non volevo cedere e, sia pure tremando, decisi io di mandarlo a girar l’America in triciclo.
Purtroppo aveva in mano una mia foto – per fortuna senza il viso. Lì per lì come ripicca minacciò di ripubblicarla sullo stesso sito. Segnalai la minaccia agli admin che lo espulsero dal sito. Ma lo ha fatto, su altri lidi, ho rivisto quella foto.
Quali consigli darò a una “principiante attempata” come ero io?
1) Non cedete MAI alla fame dei primi momenti. E’ davvero il banchetto di Tantalo, e di spade appese ce ne sono diverse.
2) Informatevi. Leggete. Se avete scioltezza con l’inglese, c’è l’imbarazzo della scelta su cosa leggere per capire come gira l’aria in questo ambiente, che cosa è considerato sano e sicuro e che cosa invece fa tuonare dei campanelli d’allarme che sembrano la contraerea.
3) Fate domande e non permettete a nessuno di zittirvi. Non siete esperte, per ciò stesso avete il DIRITTO di chiedere tutte le spiegazioni che servono a tranquillizzarvi, su qualsiasi argomento. E le persone corrette saranno liete di rispondervi.
4) Lasciate perdere le foto, almeno agli inizi. Non mandate foto a persone con cui avete iniziato ieri a chiacchierare via messaggi; e comunque fate in modo che non vi sia NIENTE di riconoscibile che possa ricondurre a voi. Una foto che finisce in rete è una foto che non sparirà mai. MAI. Giuro che se potessi, per quella dannata foto, mi prenderei a calci nel sedere da sola e cercherei di farmi anche molto male.
5) Se uno comincia a chiedere di cancellare amicizie e depennare contatti, è un manipolatore abusante. Non permettete mai a nessuno di isolarvi, cercate anzi di creare conoscenze, se non amicizie (verranno, pian piano conoscerete persone corrette e simpatiche con cui troverete punti di contatto e svilupperete relazioni di amicizia.)
6) Questo è un insegnamento che do anche ai miei alunni, come tecnica per evitare situazioni potenzialmente pericolose: ascoltate la vostra pancia. Se la vostra pancia (il vostro istinto, il vostro naso, chiamatelo come volete) suggerisce che qualcosa non quadra, SICURAMENTE qualcosa non quadra e farete bene a lasciar perdere la persona che ha allarmato i vostri istinti – forse anche a parlarne con qualcuno, per esempio un admin su un sito, che forse potrebbe intervenire.
Fabri40: Non posso dire la mia esperienza più brutta, ragioni di opportunità…. ma posso dare un consiglio:sceglietevi bene la fidanzata o considerate il celibato, persino il sacerdozio, e se questo non è un indizio..
(NdF: il mio Fidanzato è uno spiritoso, ma io lo sono più di lui, per questo lo pubblico lo stesso.)
Gustavo:Che dire, conobbi una donna, una Mistress con cui mi misi vanillamente insieme, una persona colta, laureata in psicologia, frequentavamo eventi ed ognuno aveva i propri slaves.
Nel tempo lei divenne persino la Mia schiava, pur restando Mistress per il resto del mondo.
Intesa sessuale tra noi sempre al massimo, progetti di vivere ed invecchiare insieme.
Una relazione da darsi i pizzicotti per controllare di essere sveglio e che non fosse solo un bellissimo sogno.
Sono stato il primo astronauta arrivato, atterrato e ritornato da Giove.
Non conoscevo le personalità narcisiste, tantomeno quelle laureatesi per imparare metodi scientifici per entrare nelle menti.
Ho poi scoperto ed imparato che il tutto si è svolto con i passi, le mosse e le azioni che tutti i narcisisti pongono in essere, nello stesso schema e nella stessa sequenza.
Night_Fly: In una festa privata nell’appartamento di un’amica a Pisa ho conosciuto una Signora che dopo avermi parlato per molto tempo insieme al suo compagno, approfittando di una sua momentanea assenza, mi scrive il suo numero di telefono e mi sussurra ”chiamami domattina”.
Lo faccio la mattina seguente e ci mettiamo d’accordo per incontrarci il pomeriggio stesso.
Mi preparo da lei e quando sono pronta lei mi aspetta in camera. Comincia il gioco.
Sul più bello sento un rumore. Mi volto e vedo lui, completamente nudo, col sesso eretto che si avvicina alla mia bocca.
Divento una furia. Mi tolgo parrucca, scarpe e mi metto in assetto di lotta.
Lei comincia a chiedere scusa io la allontano e lui si ferma. Poi decide saggiamente di andarsene.
Sono uscita da quella casa con i vestiti in mano truccata e senza parrucca … Una tragedia.
Il consiglio ? State sempre molto attenti e non fidatevi MAI, nemmeno delle persone con conoscenze in comune. Molto spesso ciò che promettono non viene mantenuto e pensano che tanto quando sei lì ti andrà tutto bene.
Severaedolce80: la mia esperienza meno bella é legata al mio rapporto attuale, non funzionava niente, tra di noi. C’era tanta chimica ma mancava l’innesco. Non trovavo la chiave, non capivo perché al telefono eravamo in sintonia e nell’incontro la perdevamo, e infine presi la decisione di chiudere. La migliore decisione della mia vita. Quando ci ritrovammo scatto’ quello che non era mai scattato prima, forse per la disperazione. Con altri ci sono state situazioni diverse, gente che a parole era scafatissima e poi mi davano buca all’incontro, un altro che quando venne da me credeva di essere al supermercato e quasi mi ordinava quello che voleva, o un marito che dopo la prima frustata disse che lui non poteva portare segni, ma nessuna brutta come la prima che ho detto, dove non funzionava anche se tutti e due volevamo che funzionasse.
Silente Efesina: Mi sono trovata in parecchie situazioni non piacevoli. Mai nessuna in cui fossi in pericolo, questo no, ma antipatiche da vivere… Sì. Tanti anni fa mi trovai con un giovane Padrone, ma ero giovane anche io, che aveva la sberla facile. In quel periodo avevo da poco avuto un intervento ai denti, per cui avevo una paura pazzesca che me li danneggiasse. Glielo avevo detto, non è che me lo fossi tenuta per me. E questo… Come niente fosse, alla minima cosa: SBAM! Un bel ceffone. Dopo la terza o quarta volta mi incazzai, e misi fine alla sessione. Il consiglio che voglio offrire a chi legge è parlare, parlare tanto, prima dell’incontro. Se io avessi saputo prima che questo amava dare sberle, non lo avrei incontrato, visto il periodo che stavo vivendo. Un’altra volta un coglione assoluto che avevo conosciuto sul web venne a casa mia. In rete faceva il “trasgressivo” e già questo mi urtava, cosa hai da trasgredire se la vivi bene, con naturalezza, ma era così carino che soprassedetti, e feci malissimo. Ci incontriamo, e vedo che vuole parlare. Okay, ci mettiamo a camminare nel mio terreno. E parla, parla, parla. Va ben, parlo anche io, chiacchieriamo. A un certo punto vedo una macchina della polizia (io abitavo in un posto sperduto dove non succedeva mai niente, non ne avevo mai vista una prima, dalle mie parti, abitavo in aperta campagna) e dico a lui, mamma mia, chissà cosa è successo, e lo vedo a disagio. Lì per lì non ho pensato niente di che. Comunque vien fuori che lui in realtà con “tutte queste cose” non c’entrava niente, lui faceva solo scena in discoteca. Va ben, potevo chiedergli allora cosa diamine era venuto a fare da me, e probabilmente glielo chiesi anche, ma son passati anni e non me ne ricordo, ma quando sta per andarsene, mi dice che prima di venire da me era passato dalla polizia.
E aveva detto loro dove stava andando, e chissà che altro, quindi quei poliziotti erano venuti a dare un’occhiata, tipo per vedere se il coglione fosse ancora vivo. Avevano visto due ragazzi che camminavano, una situazione normalissima, e se ne n’erano andati. La furia che mi prese!!!!!!!!!!!!! Non basta tutta la furia dell’inferno per descrivervela!!! Stò bastardo maledetto, pensate quanta paura aveva, questo coglione miserabile!!!! Il consiglio, che darei a me stessa se tornassi indietro, è: se vedi uno che non c’entra niente con questo ambiente, non invitarlo a casa, neanche se è un belloccio, perché la sua mente piena di paure e pregiudizi gli farà immaginare chissà cosa!
Ciao a tutti. Il mio contributo è particolare, forse non prettamente S/m, ma ci si accosta e rende l’idea. Molti anni fa, agli inizi della mia nascente professione, contattai un sedicente regista che tramite annunci su riviste specializzate reclutava fotografi collaboratori. Al telefono mi disse correttamente che stava realizzando dei progetti video erotici a sfondo S/m . La cosa mi entusiasmò, complice la mia giovane età (20 anni tondi) ma arrivato a Firenze da Parma, mi raggelò un improvviso cambiamento di atmosfera: la “professionalità” lasciò spazio ad un vero e proprio tentativo di adescamento. Mi mostrò il cosiddetto doungeon studio. Un squallida e improvvisata sala torture in una stanza con mobili che non centravano nulla, una brandina contro il muro e un tavolo con sopra oggetti di uso comune adibiti a strumenti di tortura. Per non parlare della parte tecnica, luci inadatte arrangiate alla menopeggio come luci di scena e così via. La cosa peggiore era il suo cambio di atteggiamento, sempre cordiale, ma molto insistentemente tentava di spingermi ad avere un rapporto di “amicizia” con lui. Mi mostrò un video girato come esempio: rimasi molto deluso, erano tutti ragazzi e lui interveniva ogni tanto in scena per dirigere le “torture”. Uno squallore che mi immobilizzò. Era il classico vecchio porco col vizio greco. Non mi dilungherò ulteriormente, aggiungerò solo che lo salutai cortesemente, e mi feci l’intero viaggio di ritorno con l’amaro in bocca.
Mi è capitato di fare una session dopo aver bevuto troppo.
Abbiamo iniziato con l’euforia dell’alcool ma è subito diventato tutto complicato, soprattutto liberarsi dai nodi senza la mente lucida e con la Mistress mezza addormentata…
Il consiglio è forse banale: Prendete sul serio il gioco, è meraviglioso ma va affrontato con rispetto e a mente lucida.
Nella mia lunga ma poco varia esperienza non ho avuto situazioni poco piacevoli, comunque l’unico consiglio che posso dare è mai buttarsi a pesce, non salva sicuro ma almeno limita.
Dillo alla giovinezza, che ha sempre fretta e nessuna pazienza per ascoltare.
A mio parere sono due le categorie di persone che rischiano di più: quelle molto giovani e quelle inesperte (lo so, spesso le cose vanno a braccetto, ma ci sono anche inesperte attempate, come ci racconta Ery 2.0 nella sua testimonianza qui sopra). Se tuttavia le persone più grandi hanno più strumenti per difendersi, quelle giovani dovrebbero essere tutelate da noi tutti, parlando con loro, offrendo loro strumenti di valutazione e conoscenza.