Apriamo le nostre valigie, i nostri Segreti si spargono morbidi sul letto … Le nostre movenze cambiano, diventano delicate e sensuali e il nostro respiro un po’ più percettibile. Specchi. Nei quali scrutiamo i nostri gesti, le nostre espressioni mentre scegliamo i vestiti che ci trasformeranno in ciò che in quel momento vogliamo essere. Il profumo della seta, il fruscio degli indumenti, il Piacere che lento si insinua sotto la pelle fino a raggiungere un punto collocato esattamente al centro del nostro cervello. Quel punto che rende i nostri occhi lucenti e le nostre labbra arrendevoli e armoniose. Il trucco. Rossetti di ogni colore, fondotinta profumato, mascara e le ciglia finte una accanto all’altra. Scegliamo accuratamente il trucco, ogni dettaglio. Prima di cominciare a truccarmi indosso sempre la biancheria intima e le calze. Velate e carezzevoli al punto che indugio spesso al Piacere di accarezzare le mie gambe da sola lasciando i pensieri volare in alto. Le scarpe. Tacco altissimo e dita scoperte. Voglio che si veda lo smalto sotto le calze. Lo trovo molto eccitante e femminile. Lo specchio mi regala un’immagine ambigua mentre spalmo il fondotinta per nascondere l’ombra della barba e simulare una pelle delicata e preziosa. È il momento che meno mi piace. Quando mi sento così Donna e mi vedo ancora così Uomo. Ed è per questo che voglio che il mio trucco sia perfetto. Perché, quando mi guarderò allo specchio, voglio vedermi Bella, voglio Desiderarmi, eccitarmi del mio essere Femmina e pensare da Donna. Le mie mani sono bellissime con le unghie finte, lunghe, rosse come il calore che sento avvamparmi nel petto. E mi guardo. Mi guardo allo specchio. E lo faccio da Uomo. Mi guardo come se stessi guardando una bella Donna e poi realizzo che quella bella Donna sono io. E pur sentendomi Donna al punto da desiderare di essere bramata e posseduta, mi rendo conto di essere sempre e comunque, uomo. E sebbene i Maschi non popolino i miei reali desideri, non penso a loro come al “nemico”, non ripudio mai il mio naturale essere, non disprezzo la categoria, non mi offendo se mi desiderano, non mi stupisco se sono volgari, se mi corteggiano, se vogliono “scoparmi”, se mi offrono soldi o se dicono di essere “innamorati” di me.
Perché anche con queste vesti poco virtuose e con i nostri atteggiamenti poco morigerati, nel cercare di avvicinarci al nostro personale ideale di Donna, restiamo sempre ed inevitabilmente Uomini, anche se a volte riusciamo a convincerci del contrario e crediamo di essere capaci di allineare i nostri pensieri all’Universo Femminile.
Ma noi non siamo Donne.
Un bellissimo racconto il tuo. un po mi sono rispecchiata. Agli inizi dei tempi sembrava un semplice gioco. ma non era così.
Le spire del bdsm hanno risvegliato chi ero veramente. Ed ora eccomi qui alle porte di un percorso che mi restituirà la vera me la Donna che sono sempre stata chiusa in un involucro maschile.
Grazie cara. Per me è rimasto un bellissimo gioco invece…
Ma sono felice per te…
Trovo il tuo sentire deliziosamente equilibrato; in grado di godere della complessità della tua mente, così libera, così aperta, da potersi identificare in due esseri completamente diversi, senza ripudiarne nessuno.
Grazie tesoro, lo sai che sono eclettica al punto da confondere anche me stessa😄😄😄