Le Mistress sono ormai un miraggio?

Le Mistress sono ormai un miraggio?

Cominciamo col definire ciò che una Mistress, sinonimo di Padrona, sia: innanzitutto è una persona che si riconosce nel genere femminile, e che ama dominare.

Come Ella dominerà è dettato dal Suo gusto personale: potrà avere un atteggiamento sprezzante o incoraggiante, potrà preferire certe pratiche ad altre, ma ciò che non può mancare e che non cambierà mai è che una Padrona ha rispetto per lo schiavo o la schiava che si offre a Lei. 

E si noti bene: io sto parlando di Mistress, non di prodomme; quello è un argomento che non tratteremo in questo articolo.

Le Mistress sono sempre state poche, non è che ci sia stata un’epoca felice nella quale abbondassero e poi, per chissà quale cataclisma (un metorite, magari), si siano estinte quasi del tutto. 

Oggigiorno però – è un fatto che chiunque può constatare – sono così poche da far venire il desiderio di aprire una riserva e spingerle alla riproduzione forzata.

Ma a questo punto dobbiamo porci qualche domanda, e la più importante tra tutte dovrebbe essere quella che ci aiuti a capire per quale ragione è avvenuto, perché le Mistress dallo status di poche e preziose sono passate allo status di rarissime, quasi fossero creature mitologiche.

Innanzitutto è cambiato l’ambiente – non la “scena”! Per favore, questo è un articolo inerente il sadomasochismo italico, non il BDSM, quindi ci rifaremo alla cultura del S/m italico e per nulla a quella del BDSM. Dapprima a poco a poco, con i vari “curiosi” (mai nick fu più odiato all’interno dei siti specializzati, giacché denotava qualcuno che, senz’arte né parte, e senza alcun diritto, si avvicinava a noi, come fossimo creature di qualche pianeta alieno, per osservarci nei nostri usi e costumi) poi cominciarono ad arrivare pletore di schiavi che di sottomissione non sapevano niente, ma che – animati dal joystick personale che li manovrava – si univano a tutti gli altri e – fintanto che il loro joystick era eretto, erano pronti a dare la caccia a ogni donna che sembrasse anche solo vagamente dominante.

Il fatto stesso di dare la caccia era un indicatore che costoro non sapevano di che parlavano, perché si comportavano come uomini in presenza di donne che desideravano, senza tenere in alcun conto gli usi e costumi dell’ambiente nel quale si erano infilati, anche perché, di solito, non solo non li conoscevano, ma quando si faceva loro presente che proprio correttissimo non era, il loro modo di comportarsi, questi si rivoltavano con furia, certi di avere ogni diritto di fare quel che diamine volevano… In casa d’altri.

Naturalmente tutto ciò generò una reazione: gli schiavi addentro all’ambiente avvertirono la competizione crescente, e nei luoghi pubblici, come le chat, i gruppi, i forum, notarono il cambiamento del modo di approcciarsi alle Mistress e, ahimé, molti si adeguarono.

Ovviamente le Padrone (ricordo al lettore distratto che Mistress e Padrone sono sinonimi, mentre il termine prodomme definisce le donne, le trav e le trans che esercitano il dominio per denaro, e che di costoro non ci occupiamo in questo articolo) notarono la stessa cosa, e la Loro prima  reazione fu di sdegno e fastidio, comprensibilmente.

Ahimé, arrivarono anche  donne che si autodefinivano Padrone e che in un nonnulla rivelavano la loro pochezza: mai queste, scrivendo di sé stesse, utilizzavano la maiuscola (es. il Mio schiavo, la Mia volontà, eccetera) mai sottolineavano, anche perché non la conoscevano, la maniera corretta di approcciarsi a Loro, ma sembravano non mettere limiti a ciò che un sottomesso poteva ottenere da Loro, né avevano chiaro il netto confine che separa la sottomissione dal dominio dal basso.

Non vorrei ripetermi troppe volte, ma era chiaro che tutte queste cose non le conoscevano, e perciò andavano improvvisando, convinte di essere le Mistress dell’Universo quando erano, di fatto, delle dilettanti allo sbaraglio.

Si verificò un altro fenomeno ancora: tutte queste mistressine generarono curiosità, sia tra i vecchi Dominanti dell’ambiente che tra i dominanti della domenica (essì, perché anche questi erano partiti all’abbordaggio del mondo S/m, e alcuni ti snocciolavano concetti del BDSM pieni di sussiego, perché avevano letto qualcosa in rete e s’erano convinti di sapere di che stavano parlando, sicuri che S/m equivalesse alle due lettere finali dell’acronimo BDSM… [emoji con la mano sulla faccia per la disperazione]) e sia i vecchi Dominanti che quelli che al massimo potevano ordinare una birra* (scusate la citazione) presero a interessarsi di costoro.

In altre parole: la razza si era così imbastardita che generava ormai ogni genere di dinamica e fu così che la competizione feroce tra schiavi sfociò nelle offerte di denaro. La più triste di tutte le evoluzioni possibili, che all’improvviso equiparava le Mistress, che fino ad allora erano state delle semidee, alle donne che vendono il loro corpo.

C’erano già delle prodomme, ovviamente, con dungeon attrezzati e che, in cambio di denaro frusciante, esaudivano i desideri dei paganti. 

Ma in qualche modo questo agli schiavi non bastava: loro volevano pagare per riuscire ad avere anche Coloro cui, in realtà, non avrebbero neppure potuto baciare le scarpe.

E ce ne furono diverse che cedettero, che infransero il tabù…

Non voglio commentare questa scelta.

E nemmeno possiamo biasimare quegli schiavi che ancora ardevano all’idea di servire una Padrona per il piacere reciproco, per soddisfare le pulsioni di entrambi, e che improvvisamente invece che con Dee camminanti sulla Terra avevano a che fare con donne dalle prestazioni in vendita, e ne avevano disprezzo.

C’era – e c’é ancora – una delusione imperante, da ambo i ruoli. Quelle Padrone che non si sono vendute quando cercano uno schiavo trovano gente che non sa nemmeno che l’obbedienza non deve terminare con l’afflosciarsi dell’erezione. Uomini che non hanno disciplina e nemmeno vogliono che gliela si insegni, che hanno scambiato questo ambiente per una sorta di parco giochi in cui soddisfare ogni loro voglia, e la Padrona per una bambola gonfiabile da mettere via quando il divertimento è finito. Alcuni si spingono oltre: si mostrano davvero interessati, danno disponibilità di tempo, intessono una relazione e poi all’improvviso… Scompaiono, inghiottiti dalle loro paure.

E quegli schiavi che davvero vorrebbero servire una Padrona, e rispondono agli annunci, trovano gente che richiede denaro con le scuse più varie, oppure richieste preoccupanti come eseguire certe azioni in cam, da cui poi scaturiscono ricatti e altre azioni spregevoli.

Ecco perché, nella situazione attuale, le Mistress sono quasi un miraggio.

Concludo con una mia esperienza personale: quando arrivai su Instagram, misi delle foto  nelle quali dominavo il mio Fidanzato. Mi scrissero degli uomini che indegnamente si definirono schiavi, e mi chiesero, con modalità differenti, quanto volessi.

Io risposi senza insultarli a morte, come avrei voluto fare, ma con elegante  disprezzo infinito. E sapete cosa avvenne? Che questi mi scrissero ancora, entusiasti all’idea che io non volessi soldi…

 

 

 

 

 

 

 

 

2 commenti su “Le Mistress sono ormai un miraggio?

  1. Carissima Sil. Come sai non sono uno schiavo, ma ritengo che il problema di fondo sia essenzialmente lo stesso: Hai centrato in pieno l’obiettivo, il vile denaro che fa girare il mondo. Nella mia lunga e intermittente “carriera” di padrone ne ho conosciute diverse, ma mi sono sempre chiesto quante di loro lo fossero effettivamente.

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