Che cos’é una schiava?
Questa domanda è stata posta a persone di età, sesso e inclinazioni differenti, e le loro risposte sono riportate tal quali. Nel caso desideriate aggiungere la vostra opinione potreste farlo nei commenti, e nel caso vogliate essere invitati alla prossima tavola rotonda, scrivetemi con la posta interna del sito e verrete da me contattati.
Arcanhus: Che cosa è una schiava?
Spesso ho riflettuto su cosa sia, per quante volte lo abbia fatto o per quante volte abbia letto o ascoltato le opinioni altrui o le ”definizioni” di manuali considerati “testi sacri” universalmente riconosciuti e codificati da tutte le comunità ecc ecc…la mia cognizione di causa è sempre rimasta la stessa…una schiava è una donna con un”anima, una mente, un cuore, carne e sangue.
Una schiava è una donna che ama con gesti differenti, che della sottomissione ne fa la sua vocazione, che si dona a chi sceglie donandogli tutta se stessa, fa della felicità del Padrone la sua di felicità e si adopera per realizzarla.
Una schiava, la mia schiava
è colei a cui affido i miei desideri, le mie pulsioni, le mie perversioni, gli affido il mio essere per esternare ed esprimere ciò che sono…una schiava nella mia definizione è la fonte del potere e il centro che alimenta quell’universo che sia chiama Padrone.
Bryan D. : Domandona 😊 personalmente la considero una donna che la vede come la vedo io ma dal lato opposto è ci si compensa. 😊
A me piace legare e a lei essere legata con tutte le sensazioni che ne derivano.
Affidarsi come soggetto non oggetto.
chip1978: Una persona da amare, da proteggere.
Perché non mi posso innamorare di una schiava?
Perché l’amore ci può essere anche in questo mondo secondo me.
Night_Fly: Il completamento del Padrone. Colei che non discute i desideri del suo Signore e che si nutre dei Piaceri che riesce a procurargli. Amen 😊
Sil: la schiava ha in sé l’origine del mondo, e non parlo di ciò cui state pensando voi – anche se solitamente ha anche quella cosetta lì – perché la schiava è la concretizzazione dei sogni e dei desideri della persona dominante. Senza di lei, nulla sarebbe possibile. La schiava è la fonte di orgoglio e piacere, nonché di realizzazione, per Chi la possiede. Ella permette, nel suo ruolo, una piena espressione delle potenzialità del/la Dominante, per cui è davvero l’origine di ogni cosa.
Ouranos: In una certa parte dipende.
Non sono troppo fedele alle denominazioni: mi sono sempre parse etichette.
Si diceva che Socrate, il famoso filosofo ateniese, amasse venir cavalcato e sculacciato
dalla moglie in un’epoca, 2500 anni fa, in cui non esisteva Bdsm.
Arrapanui: La mia proprietà da coltivare, la mia prediletta e l’anima che si è offerta a me.
Il suo piacere è mio, il suo dolore è mio, la sua devozione è mia, a me amministrare e somministrare le sue sensazioni.
Fabri40: La schiava e’ l’indispensabile, senza di lei di cosa sei padrone? Di te stesso lo saresti comunque, ma è con la schiava che diventi padrone di lei che è altro da te e è con lei che puoi vivere il tuo ruolo, senza di lei al massimo puoi ordinare una birra.
Giuli: Premesso che non si parla di schiavitù in senso storico, sociale o psicologico, una schiava sessuale a mio parere è una donna che ha scelto volontariamente di rinunciare alla propria libertà a favore di un’altra persona.
Il padrone può disporre di lei come meglio crede, ma nell’ambito di regole condivise, entro limiti che possono essere concordemente portati più in là, ma che comunque esistono. La scelta di rinunciare alla propria libertà è una libera scelta, che può anche essere revocata. E questo fa della schiava una donna comunque libera, con un livello di libertà anzi superiore rispetto ad altre donne che forse avrebbero lo stesso desiderio ma non hanno modo di metterlo in atto.
Il padrone dal canto suo è vincolato dalla scelta della sua schiava. Poter fare di lei quello che vuole (nei limiti) gli dà un’ebbrezza da capogiro, che può anche essere vista come una dipendenza nei confronti della sua schiava. Come opposti che si attraggono, come Ying e Yang, padrone e schiava hanno una parte dell’altro dentro di sé. In fondo senza la sua schiava il padrone è perduto. La schiava anche (forse) ma può comunque cambiare padrone (o padrona) o anche rinunciare ad essere schiava, riprendersi quella libertà che di fatto non ha mai smetto di avere. E questo di fatto la rende superiore al padrone che la sottomette.
La schiava deve anche essere punita regolarmente. Una volta che ha accordato questo permesso al suo padrone non avrebbe senso concordare ogni punizione. Non si chiede ogni volta il permesso di sculacciare la propria schiava, lo si fa e basta. Il ritiro del permesso da parte della sottoposta può avvenire a livello generale, ma non in un caso singolo “perché adesso non mi va”. Casomai l’astuzia femminile potrebbe barattare l’incolumità del proprio sedere con altre prestazioni o con un rinvio ad una punizione ancora più tremenda, la cui attesa la farebbe piacevolmente tremare di paura.
coaduramaipaura: Ola Peppa…
Estrapolo con “che cos’è uno schiavo” pensando a come mi sento io quando mi dono a mia moglie anche se lei non è proprio una “padrona”
Uno/a schiavo/a è un insieme di doni che liberamente decidi di effettuare verso una persona che può liberamente accettare o meno. Che riesce prendere la tua anima e plasmarla a suo piacimento portandoti verso limiti da te reputati impossibili ed invece ti fa valicare vette sempre più alte squassando sempre più e facendo esplodere fulmini nella testa e nell’anima.
Purtroppo non riesco a esprimermi bene mi spiace 🥺😔
C’è un equilibrio che solo un intesa molto profonda può portare uno/a schiavo/a a donarsi completamente.
Ery2punto0: Comunque, una schiava – ma perché poi solo al femminile? Io parlerei di “persona” – è qualcuno che scientemente e liberamente affida la responsabilità e le decisioni circa la sua intimità e la sua sessualità a qualcun altro, che – sempre scientemente e liberamente – decide di assumerle.
Faccio fatica a parlare di proprietà, punizioni e ambiti diversi da sesso e intimità, quasi certamente perché io stessa ci credo poco, a causa del mio modo di essere. Ad ogni modo, il punto fondamentale è che ci sia piena consapevolezza e piena libertà di scegliere ed aderire a questa scelta. Per entrambe le parti.
Adonai: Una schiava S/m è una donna che in totale libero arbitrio ed emancipata da convenzioni di ogni genere sceglie di appartenere anima e corpo a un Padrone o Padrona, il/la quale, in virtù di tale dono di appartenenza, si assumerà le grandi responsabilità ad esso correlate. Le aspettative e i desideri delle due persone, date le tante sfaccettature del mondo S/m, richiederanno probabilmente
un reciproco spirito di adattamento, così come avviene in un rapporto vanilla. In linea ideale, tuttavia, la motivazione della schiava dovrebbe essere così prepotente da consentirle di trasformare in suo desiderio profondo ogni desiderio del suo Padrone, di fatto annullando la sua stessa volontà.
Horemeb: Sarebbe interessante porre la domanda a diverse schiave. Solo loro credo possano dire con fermezza “cosa siano”. La diversità di ogni individuo, regola anche la diversità di pensiero, di esigenze, di bisogni. Rendendo ogni schiava un caso a sé. Mi limito ad affermare, per non essere ripetitivo a grandi linee le definizioni precedenti sono tutte vere, ma non sempre applicabili ad un soggetto qualsiasi. Perciò penso che la definizione di schiava sia semplicemente la specularità della definizione di Padrone, dove esigenze di sottomissione, devozione e appartenenza, siano in realtà la via per imporre, o proporre la responsabilità al padrone, di agire come guida, nell’interesse della realizzazione di tali esigenze.
ho piacere che ti ha fatto sorridere ma è il mio pensiero reale ! Tutti a fare i fenomeni ma poi si “dimenticano ” che siamo sempre prima Persone
Ciao Alby, ho riletto gli interventi degli amici per vedere chi avesse fatto il fenomeno, e la risposta è: nessuno.
Nessuno.
Una Persona